Il filosofo di campagna, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
 
 
    Dramma giocoso per musica di Poliseno Fegeio, pastor arcade, da rappresentarsi in Civitavecchia nell’anno 1756 in occasione delle solite feste, dedicato all’illustrissimo e reverendissimo signore monsignor Pasquale Acquaviva.
    In Roma, nella stamperia del Zempel, con licenza de’ superiori.
 
 Illustrissimo e reverendissimo signore,
    desiderosi di fregiare questo libro col rispettabil nome di persona venerata da tutti e cui molto in particolare dovessimo e più sperassimo d’averlo, d’unanime consenso ci siamo fatto coraggio, animatici anche da questo nostro degnissimo preside, di supplicare vostra signoria illustrissima e reverendissima di accettare la dedica che alla scenica rappresentanza serva di lustro, a noi di scudo, mossi da lusinga che si degnerà ricevere la piccola offerta, in minuto ma sincero contrasegno di quel vivo ossequioso attaccamento che la città e noi tutti tanto beneficati le professiamo. Il parlar qui dell’inclita sua prosapia, delle geste valorose e conte de’ suoi antenati sarebbe un rimettere inutilmente al publico quel che l’Europa tutta a piena bocca con immensa lode decanta il render giustizia al conosciuto merito, somma virtù ed illibatezza di vostra signoria illustrissima e reverendissima, non sarebbe che fare un’eco languida agli encomi riportati da popoli con tanto applauso governati e un mettere in vista forse con troppo ardire quel zelo che da nostri devoti ed obligati cuori nell’ubbidirla attivamente solo si deve rimostrare, ci restringiamo addunque nell’assicurarla umilmente di quella profonda venerazione che ci fa sempre essere di vostra signoria illustrissima e reverendissima umilissimi, devotissimi ed obligatissimi servitori.
 
    Biagio Antonio Puccitta, Egidio Rossi, visconti
    Lorenzo Ricci, Domenico Natale, camerlenghi
 
 
 PERSONAGGI
 
 PARTI SERIE
 
 EUGENIA figlia nubile di don Tritemio
 (il signor Giovanni Battista Uccelli milanese)
 RINALDO gentilomo amante d’Eugenia
 (il signor Giuseppe Giustinelli d’Orvieto)
 
 PARTI BUFFE
 
 NARDO ricco contadino detto il Filosofo
 (il signor Bernardo Ciaranfi di Firenze)
 LESBINA cameriera in casa di don Tritemio
 (il signor Giovanni Battista Vasquez milanese)
 DON TRITEMIO cittadino abitante in villa
 (il signor Filippo Licini romano)
 LENA nipote di Nardo
 (il signor Francesco Pieri)
 CAPOCCHIO notaro della villa
 (il signor Francesco Cicconi romano)
 
    La musica è del signor Baldassar Galuppi detto Boranello, maestro di capella veneziano.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto primo: giardino in casa di don Tritemio; bosco con casa rustica; salotto in casa di don Tritemio con varie porte.
    Atto secondo: camera di don Tritemio; campagna; camera in casa di don Tritemio.
    Atto terzo: campagna vestita d’alberi con casa rustica di Nardo.
 
 
 PROTESTA
 
    Le parole fato, numi, dei, adorare, eccetera, non hanno cosa alcuna di commune con gl’interni sentimenti dell’autore che si protesta vero cattolico.